
Albenga. La funzione di un giornalino comunale è quella di promuovere in modo consapevole la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica mediante una diretta informazione dell’attività dell’amministrazione e del consiglio comunale, perlomeno questo dovrebbe essere lo spirito con il quale è stato concepito il periodico. Importante, va detto, anche lo spazio da rivolgere alle associazioni del territorio e a promuovere le tante iniziative che mettono in campo quotidianamente. Queste le basi, le finalità. Bene!
Ed ora veniamo a ciò che mi ha spinto a fare questa riflessione. Certamente potrebbe apparire come un dettaglio di poca importanza, fare considerazioni su un giornalino comunale, eppure, in quel rapporto diretto che ho con voi, non posso non dire che cosa ho provato nel leggere l’ultimo, quello in consegna in questi giorni nelle case dei cittadini e delle famiglie.
Una premessa prima di tutto!
Ho già fatto presente in passato che ora – a differenza delle precedenti amministrazioni – non è più gratuito e ha un costo importante per le casse del comune, e già questo non va bene, non va per niente bene. Ma andiamo avanti: nel numero precedente, un’intera pagina dedicata alle foto degli assessori in giunta, una pagina con nomi e mail di consiglieri di maggioranza escludendo ogni voce critica dell’opposizione.
Vabbè dirà qualcuno! Ora il primo segnale: anche i volti dei consiglieri di maggioranza spariti! Ma il culmine del delirio di onnipotenza -probabilmente suggerito da uno staff che cura l’immagine e la comunicazione- si evince in questo numero di giugno, spariti dal giornalino anche la giunta e come al solito ovviamente l’opposizione. Vabbè di nuovo!
Se un turista leggerà questa rivista- e ne dubito- penserà di essere in vacanza in una monarchia o ancor peggio in un regime sovietico tanto caro a qualcuno che ha il timone in mano, nel regno di un uomo solo al comando. E questo, lo voglio dire, seppure possa sembrare un dettaglio, è un gran brutto segnale per la vita democratica di questo comune. Si comincia da lì: oscurando chi è stato eletto dai cittadini per rappresentarli nella casa comunale e venendo meno alle finalità per cui una rivista comunale viene pubblicata: la partecipazione alla vita pubblica dei cittadini. Paginate di pura propaganda senza un’anima e, spiace dirlo, nulla, nulla, nulla, delle attività di tante associazioni tante persone che pur non avendo incarichi pubblici, ma con il loro lavoro silente contribuiscono a far crescere Albenga se non poche foto infilate in un mosaico senza parole quasi a voler snobbare il loro lavoro. Spariti anche i numeri utili! E già i numeri che servono a comunicare con gli uffici comunali, le associazioni e tutti coloro con cui i cittadini si devono rapportare nella loro quotidianità. Così non va bene! Non va bene per niente! Quando qualcuno ha il potere di oscurare la parola ad altri allora questa non è più democrazia.
Buon fine settimana a tutti!
Roberto Tomatis